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FEED MANAGEMENT: NON FERMARSI AL SOLO COSTO RAZIONE

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Ci siamo mai chiesti quanto costa il fieno in azienda? Certo, il prezzo del mercato è sotto gli occhi di tutti. Ma basta questo? Probabilmente no. Innanzitutto lo stoccaggio è il primo punto da verificare in azienda: occorre avere o realizzare strutture adatte, impegnare capitali aziendali e anche la trincea stessa va valutata sotto il punto di vista finanziario, da tener conto nel costo alimentare. La volatilità del prezzo, ormai influenzato da eventi e situazioni sempre più imprevedibili, sta diventando sempre più un problema per la gestione delle spese, così come la fienagione negli ultimi anni vede finestre operative molto ristrette, che comportano cantieri molto efficienti e attrezzature importanti, se si vogliono ottenere foraggi di qualità. Anche l’operatività in azienda porta via la sua fetta di lavoro e costo: la miscelazione e il taglio nel carro richiedono tempo, manutenzione, gasolio e lavoro del dipendente aggiuntivo, che si ascrivono nella colonna delle spese alimentari nel bilancio aziendale. Quanto detto potrebbe essere comunque redditizio e rientrare in una gestione molto efficiente del lavoro, specie laddove la dimensione dell’azienda in termini di SAU e carico animale sia equilibrata, con una contenuta dipendenza dal mercato. Tuttavia esiste anche un’opportunità: il Lattogeno Preunifeed. Si tratta di una miscela completa, un piatto pronto che arriva in azienda pronto per essere utilizzato così com’è: è a base di fieno di medica ventilata di alta qualità, di produzione del Consorzio stesso, materie prime proteiche e amidacee in farina o lavorate, cotone e integrazione. È personalizzabile per ogni esigenza, al fine di affiancarlo al meglio agli alimenti presenti in azienda e ai momenti dell’anno, e adattabile in ogni fase dell’allevamento bovino (lattazione, asciutta, manze e vitelli).

Go-Farm Holstein, la teoria applicata alla pratica

Fabio, Luca e Claudia Gozzini insieme al papà Bruno conducono l’azienda di famiglia a Casalmorano (Cr), con 1150 capi medi in mungitura. Da anni hanno efficientato il processo di produzione e somministrazione degli alimenti di modo da ottimizzare il lavoro in stalla e in campagna. Innanzitutto i tempi di realizzazione dell’unifeed delle vacche in lattazione: la razione ad oggi è composta 29 kg di silomais e 17,2 di Preunifeed, per soddisfare una produzione di circa 460 q.li di latte al giorno al 4,15 medio di grasso e 3,50 di protena. Vengono fatti 6 carri con un miscelatore semovente da 27 m3, cinque al mattino e uno la sera, per un tempo massimo di esecuzione di mezz’ora l’uno. Dalle 7:00 alle 9:30 per la lattazione sono finiti, e l’operatore completa i restanti 4 carri tra asciutte, sala parto e manze con fieno di graminacee e paglia acquistati già tagliati in balloni quadri, silomais e nucleo entro le 13:00. Nove carri realizzati, circa 2000 capi alimentati in una mattina. Il consumo di gasolio del carro facendo una stima interna all’uso aziendale si attesta intorno ai 16 litri/ora, circa 170 litri ogni due giorni: fermandosi al solo utilizzo del semovente per l’alimentazione del gruppo di lattazione, quello con preunifeed quindi, c’è un utilizzo medio di 48 litri di carburante, che moltiplicato per un prezzo medio del mese di marzo di quest’ultimo pari a 1,20, si traduce il 57,6 euro al giorno di spesa. Ipotizzando un aumento del tempo di realizzazione dell’unifeed con il caricamento del fieno a parte e materie prime separate di circa mezz’ora a carro, ci sarebbe un aumento del doppio per la sola voce carburante, per un totale di 3.500 euro più iva mensili, contro i 1.700 attuali. Alla voce risparmio si iscrive anche l’IVA sul fieno: con la razione attuale gli animali mangiano circa 5 kg di medica ventilata al giorno, per un consumo totale giornaliero di più di 57 q.li di fieno. Se dal 4% come da ingrediente di mangime nel Preunifeed si passasse al 10% usandola tal quale, la differenza ammonterebbe ad un aumento di spesa alimentare di quasi 100 euro al giorno, 3000 euro al mese (prezzo medica 26€/q.le) Non dovendo reperire grosse quantità di fieno, l’azienda dispone di una sola barchessa per lo stoccaggio del preunifeed e dei fieni di graminacee; in più l’adozione di questo sistema alimentare ha permesso di utilizzare la SAU disponibile per la produzione di frumento e miscugli autunno vernini insilati, mais di primo e di secondo raccolto, standardizzando il lavoro in campagna. Ai consumi e al costo alimentare aggiungiamo anche il costo orario in più del “carrista”: tre ore in più come ipotizzato più sopra per alimentare le vacche in lattazione si tradurrebbe in 39 euro lordi (su una paga oraria di 13 euro) in più al giorno, quasi 1.200 in più al mese, e impegnare un dipendente in più per completare tutti i dieci carri, che impiegherebbero 9 ore e mezza di lavoro invece delle 6 e mezza circa attuali.

la famiglia Gozzini dell’az.agr. Go-Farm Holstein di Casalmorano (CR)

Per capire quanto il fattore tempo si determinante basti pensare che ad aprile l’azienda si doterà di un nuovo carro miscelatore semovente da utilizzare insieme a quello già presente. Senza considerare in questo conto empirico gli ammortamenti e le manutenzioni del carro miscelatore e delle eventuali strutture accessorie per lo stoccaggio dei foraggi, giornalmente si spenderebbero circa 260 euro in più con una razione convenzionale. Quello della Go-Farm è solo un esempio, non vuole essere una regola, ma ciò che ci suggerisce è che non sempre il costo razione basta per giudicare buona o cattiva la gestione economica dell’alimentazione nelle stalle da latte: il Preunifeed rappresenta un’opportunità da cucire ad hoc sull’azienda per efficientare il feed management puntando nel mentre e qualità e performance di tutti i settori della mandria.

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