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La Carta del Mulino: un contratto per grano tenero sostenibile, redditizio e di qualità

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Tra i 23 contratti di filiera proposti agli agricoltori dal Consorzio Agrario di Cremona c’è ormai da tre anni anche quello chiamato La Carta del Mulino. Si tratta di un progetto innovativo volto a promuovere la biodiversità e la coltivazione di grano tenero sostenibile. Un protocollo, un decalogo realizzato da Barilla in collaborazione con il WWF Italia, le Università di Bologna e della Tuscia insieme a Open Field in cui abbiamo creduto fin da subito, per l’impegno verso la sostenibilità ambientale e la tracciabilità del prodotto. L’agricoltore che vi aderisce ottiene oltretutto un premio economico che va ad aggiungersi al prezzo di mercato del grano tenero.

Il progetto della Carta del Mulino si compone di poche e semplici regole che permettono all’agricoltore di ottenere un prodotto finale sostenibile dal punto di vista ambientale, come richiesto dalla filiera. Insieme a Barilla vengono scelte le varietà di grano che meglio si adattano ai diversi areali, con lo scopo di ottenere alte produzioni e standard qualitativi elevati della granella.

Dal punto di vista ambientale, grazie alle fasce di piante a fiore che obbligatoriamente devono essere seminate, l’agricoltore aumenta la propria Biodiversità all’interno del suo agroecosistema. Queste fasce infatti sono in grado di fungere da corridoi ecologici per varie specie di insetti impollinatori (api) e altresì di insetti antagonisti naturali degli afidi che sono i principali fitofagi del grano. A ogni azienda viene anche fornito, un Mulino delle Api, una vera e propria casetta in cui le stesse e gli insetti possono prosperare.

La Carta del Mulino è quindi un contratto di coltivazione adatto a tutte le aziende agricole, ed è un beneficio in più per l’azienda agricola che vi aderisce in quanto la strada verso la sostenibilità è appena iniziata, e con l’adesione si anticipano i tempi di quello che ci chiederà la politica agricola comunitaria in futuro. Come si diceva all’inizio, l’agricoltore è posto nel ruolo chiave della filiera, ed è proprio lui, con il suo lavoro, ad incidere sull’ agroecosistema, ottenendo benefici economici, produttivi e ambientali.

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