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DAL MANGIMIFICIO DI CREMONA SONO PARTITI I PRIMI 150 QUINTALI DI MANGIME PER GLI ALLEVATORI DELLE ZONE TERREMOTATE

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Centocinquanta quintali di mangime per assicurare l’alimentazione degli animali nelle stalle delle zone terremotate: è quanto è stato messo a disposizione dal Consorzio Agrario di Cremona agli allevatori colpiti lo scorso 24 agosto dal sisma.
Il Consorzio Agrario è sceso in campo a sostegno della solidarietà che da sempre caratterizza gli agricoltori sul territorio: sono infatti partiti questa notte i rimorchi di mangimi e questa mattina saranno consegnati i primi sacchi di alimenti di qualità provenienti dallo stabilimento del Consorzio destinati alle vacche da latte delle zone terremotate.
Il mangime sarà consegnato al campo di stoccaggio e di smistamento allestito da Coldiretti presso Sommati una frazione di Amatrice e servirà a provvedere al fabbisogno provvisorio di circa 30 stalle.
Nelle prossime settimane partirà un secondo carico con altri 150 quintali di mangime di alta qualità per far fronte alla grande richiesta che proviene dagli allevamenti colpiti.
Dal monitoraggio realizzato dalla Coldiretti in occasione degli incontri sull’emergenza terremoto è emerso che ad Amatrice il 90% delle stalle sono danneggiate con crolli che hanno provocato molte morti tra gli animali, in un territorio dove vivono 3000 vacche. In tutta l’area colpita sono presenti quasi mille aziende agricole ed allevamenti tra le campagne del Lazio, dell’Umbria e delle Marche.
“E’ importante garantire continuità all’attività delle imprese agricole – ha dichiarato Paolo Voltini presidente del Consorzio Agrario di Cremona – le attività non possono essere interrotte, nonostante le calamità, perché gli animali devono mangiare ed il latte deve essere munto tutti i giorni. Quello del Consorzio è un gesto importante che fa emergere ancora una volta la tempra e il cuore degli agricoltori cremonesi e italiani: agricoltori che non mollano nonostante le difficoltà che spesso si trovano ad affrontare, ma che sono pronti a scendere in campo a fianco di altri agricoltori per sostenere concretamente gli allevamenti che sono una risorsa imprescindibile per contrastare lo spopolamento e l’abbandono e dare un futuro alla popolazione così duramente colpita dal sisma”.
Ammontano infatti a milioni di euro i danni nelle campagne dove è necessario far ripartire le attività in un territorio a prevalente economia agricola. Con i disagi causati dal terremoto e l’arrivo della stagione fredda e del maltempo le aziende agricole sono in grave difficoltà nel reperimento dei foraggi, aggravando una situazione in cui si è già ridotta la produzione di latte a causa dello stress al quale sono stati sottoposti gli animali.

 

CREMONA, 29 SETTEMBRE 2016

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